Per aumentare l’energia e la vitalità aiutati con il fungo cordyceps sinesis

Il cordyceps sinesis è un fungo raro che cresce ad elevate altitudini,  presente nei terreni prativi dell’Himalaya e di altre elevate catene montuose della Cina, del Tibet e del Nepal. Si tratta di un fungo medicinale molto raro che cresce dalla carcassa di un insetto. È molto difficile da coltivare e per questo motivo, il fungo selvatico ha un grande valore economico.

Il suo enorme valore ha attirato, nelle aree di crescita, numerosi raccoglitori e questa “corsa al Cordyceps” ha portato anche a un’anticipazione dei tempi di raccolta con conseguente aumento del rischio di estinzione di questa specie. Fortunatamente, le organizzazioni con l’obbiettivo di protezione di questa specie dall’estinzione, in collaborazione con istituzioni governative, stanno regolamentandone la raccolta.

In Europa è vietata l’importazione del Cordyceps in quanto specie in via di estinzione. Però si è trovato il modo di coltivare il Cordyceps in laboratorio in colture controllate riducendo in questo modo i costi e permettendo l’utilizzo di questo rimedio in tutto il mondo.

Pare che nel settembre 1993 quando in Cina durante i Giochi Nazionali di Pechino, in una sola settimana furono infranti tre record mondiali di atletica femminile. L’esame delle urine ebbe però esito negativo, smentendo questa ipotesi. Incalzato dai giornalisti che premevano per sapere come mai le atlete fossero capaci di simili prestazioni, l’allenatore menzionò il loro rigido programma di allenamento, la grande passione per lo sport e un elisir segreto ricavato proprio dal Cordyceps sinensis.

Quando arriva la primavera sulle montagne del Tibet e del Nepal, le popolazioni indigene, come fanno da secoli, portano le mandrie di yak a pascolare a quote più alte, i quali, scavando nella neve residua, estraggono e mangiano il Cordyceps. Alcuni mandriani si chiesero come potessero gli yak avere una simile energia a quell’altezza, e scoprirono che gli yak mangiavano uno strano fungo che cresceva dal corpo di bruchi morti. Ben presto, tutti i membri della tribù cominciarono a cibarsene. La loro resistenza fisica aumentò, e soffrirono meno di disturbi respiratori e altre malattie. Maggiori dettagli sono sul sito internet all’indirizzo web www.freelandtime.com